Descrizione
Il 2 giugno 1946, gli italiani tornarono a votare, dopo la lunga fase della dittatura e della Seconda guerra mondiale.
Il frutto della Pace fu la consultazione elettorale: Referendum istituzionale e elezione dell'Assemblea Costituente.
Per la prima volta, poterono votare le donne.
In massa ci si recò alle urne.
Tutti sapevano bene quanto dolore e quanta distruzione morale e materiale avesse significato la sospensione della democrazia.
Lunghe code si registrarono davanti ai seggi, in tutto il Paese liberato, da Nord a Sud.
Per poter votare, donne e uomini di ogni età, attesero il loro turno, con compostezza e dignità portando dentro di sé, con pudore, il dolore vissuto da un’intera Nazione.
Erano nella memoria collettiva le violenze verificatesi nelle votazioni del 1924, le ultime, il sacrificio di Giacomo Matteotti, il rastrellamento del 1943, al ghetto di Roma, le giornate di Napoli, l’insurrezione al porto di Bari, il martirio di tanti, di troppi giovani.
Ci si mise in coda, davanti ai seggi.
Tutt’intorno, l’Italia distrutta dai bombardamenti, la miseria, i lutti recenti, le ferite aperte.
Eppure, si era in coda davanti ai seggi.
Quella generazione, che aveva fatto e subìto la guerra, sapeva che la Nuova Italia, sarebbe nata dalla forza nonviolenta di quel voto e di ogni voto, fino ad oggi, attraverso Urne, che mai avrebbero disertato.
Buona Festa della Repubblica!
Dalla Sede Municipale, Lì 2 giugno 2025